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Gli epigrammi di Marziale sono sempre stati circondati da pregiudizi per il loro linguaggio schietto quasi fino alla brutalità. Ma come sono i suoi famigerati versi erotici e lascivi? Che genere di eros trasmettono al lettore d'oggi, abituato a tante forme di letteratura erotica? In questi brevi e fulminanti componimenti Eros non è più un dio, è già porno senza però essere ancora satanico e maledetto. Satana ancora non c'è, e neanche De Sade, l'oscenità stessa non è mai turpe ma diretta e decisa, senza mezzi termini o chiaroscuri. E vitalità piena, rotonda, sfrontata e geniale. Non suscita mai il disgusto, ma semmai la risata. E comica e scurrile, mordace e surreale. Marziale ha portato il genere dell'epigramma al suo vertice, ne ha fatto un genere romano e gli epigrammi erotici sono il segno più caratteristico e intramontabile della sua arte.